I Funghi
Entrare in un bosco significa entrare in un mondo le cui caratteristiche possono descriversi nell’ aria salubre, nella serenità e nella tranquillità che nella città oggi giorno non trovano sufficiente spazio, e se il bosco è situato in zona di montagna e lo si vuole esplorare con il " sale e scendi ", si va indubbiamente in barba all’ortopedico semprechè non si abbia una brutta caduta.
Il bosco rappresenta certamente un luogo dove si scarica la tensione, e la ricerca dei funghi un vero motivo di rilassamento fisico e spirituale.
Interessarsi ai funghi ed alla natura in generale può significare cambiare rotta per procedere alla costruzione di un ambiente migliore rispetto al degrado ambientale operato dall’ uomo.
In questa pagina cercheremo di trattare i seguenti argomenti :
-1) utilità, dannosità e valore nutritivo dei funghi ;
-2) comportamento nella ricerca e raccolta dei funghi ;
-3) esame morfologico dei funghi ;
-4) commestibilità, tossicità e velenosità dei funghi ;
-5) caratteristiche generali con particolare riferimento agli elementi utili
per il riconoscimento dei funghi ;
-6) conservazione dei funghi ;
-7) ricette culinarie ;
L’importanza dei funghi è indiscussa : essi degradano il materiale organico proveniente dai vegetali e dagli animali perché possa poi essere trasformato dai batteri in sostanza inorganica per l’assimilazione da parte del regno vegetale.
La maggior parte dei funghi sono simbionti, cioè vivono in stretta relazione con le piante fornendo a queste i necessari minerali per il metabolismo e il successivo sviluppo.
Al giorno d’oggi molti non sanno che la vita umana è strettamente legata a quella dei funghi ; difatti si può tranquillamente affermare che l’essere umano trae vantaggi o riceva danni direttamente o indirettamente dai funghi ogni giorno che passa.
I funghi sono causa di malattie alle piante nonché dell’uomo e degli animali.
Essi sono importanti per processi industriali soprattutto per quanto concerne la fermentazione (panificazione, vinificazione, preparazione di alcuni formaggi).
Alcuni funghi vengono utilizzati per la produzione di sostanze medicamentose nonché di vitamine ed antibiotici.
I funghi, infine, sono validi strumenti di ricerca nello studio dei processi biologici.
Il valore nutritivo di un alimento si misura attraverso l’apporto di principi alimentari (proteine, glucidi o zuccheri, lipidi o grassi, vitamine, sali minerali) che quell’alimento fornisce nella dieta ; il valore nutritivo è quindi misuratore nutrizionale qualitativo con cui si indicano le proprietà e le opportunità di consumare determinati alimenti. Il valore nutritivo della carne per esempio, è rappresentato dalle proteine ad alto valore biologico, di vitamine e sali minerali, soprattutto ferro ; il valore nutritivo dei cereali, invece, è rappresentato soprattutto dagli amidi.
Il valore nutritivo dei funghi varia da specie a specie ; il contenuto di vitamine B1 e B2 è discreto ; mentre risulta scarso quello di vitamina C e quasi nullo quello di vitamina A.
I sali minerali sono caratterizzati dalla presenza di rame, ferro, potassio, le cui proporzioni sono pari ad altri ortaggi, mentre il contenuto proteico, anche se di buona qualità (proteine ad alto valore biologico) risulta scarso, come pure quello glucidico ; trascurabile infine la presenza di lipidi.
In definitiva i funghi hanno un valore nutritivo limitatissimo e quindi non possono sostituire altri piatti a base di carne, formaggi, uova, legumi e cereali, molto più nutrienti.
Il valore dei funghi è considerato solo per l’aroma e sapore contenuti in alcuni di essi che oltre a renderli apprezzabili sono indicati nella preparazione di numerose ricette culinarie.
Il valore dei funghi è considerato, pertanto, solamente sotto il profilo gastronomico.
I funghi (commestibili ) vanno consumati per il loro sapore ma va anche raccomandato di non farne eccessivo uso perché può essere causa di difficoltà digestiva.
SECONDA PARTE
COMPORTAMENTO NELLA RICERCA E NELLA RACCOLTA DEI FUNGHI
Ogni luogo, nel nostro caso il bosco, presenta qualche pericolo, per cui, occorre un adeguato equipaggiamento che qui di seguito si riporta :
La raccolta dei funghi è regolamentata da leggi (in Italia vige una legge quadro nazionale e leggi regionali) e, pertanto, quando si sceglie un territorio per un’escursione, necessita conoscere la legge che regola la raccolta in quell’area. Ciò evita di farci incorrere in una multa che potrebbe essere anche pesante, e ci toglie dalla situazione indubbiamente imbarazzante se colti in fragranza dalle guardie forestali ;
La raccolta dei funghi è una fase in cui occorre tenere presente i seguenti consigli :
TERZA PARTE
ESAME MORFOLOGICO DEI FUNGHI
Ogni essere vivente è formato da più parti : le piante sono caratterizzate dalla radice, fusto e foglie ; gli esseri umani dagli arti, corpo e testa ; i funghi dal gambo e cappello.
Questi rappresentano i caratteri macroscopici degli esseri viventi, cioè visibili ad occhio nudo, mentre quelli non visibili vengono esaminati attraverso il microscopio o strumentazione altamente sofisticata.
Imparare a distinguere gli elementi morfologici dei funghi a gambo e cappello è di rilevanza fondamentale in quanto le diversificazioni dei loro caratteri sono talmente esili che occorre una attenta ed accurata osservazione per la determinazione del genere e della specie dei funghi.
I caratteri principali degli elementi morfologici dei funghi sono :
(Vedi tavola 1)
Di questa parte si considerano i caratteri che riguardano la forma, la superficie esterna e le dimensioni.
E’ costituito dalle lamelle o tubuli-pori di cui vanno considerati i seguenti caratteri :
Nel gambo si osserveranno : l’inserzione sul cappello (centrale, laterale, ecc..) ; la struttura raffrontata a quella del cappello (contiguo o eterogeneo ; la struttura interna del gambo (fibroso, carnoso, cavo, ecc..) ; la forma (clavata o bulbosa) e la superficie esterna (liscia, verrucosa, squamosa, zonata,ecc..) – Vedi tavola 5 –
Vi sono due tipi di veli : l’universale che nei primi stadi di sviluppo avvolge il carpoforo per poi lacerarsi e lasciare residui quali la volva alla base del gambo
(libera, adnata o membranosa), anelli semplici o doppi sul gambo e quello parziale che si colloca tra cappello e gambo nell’esemplare giovane (Vedi tavola 6).
Della carne vanno esaminati l’odore e sapore, la consistenza (tenera, compatta o molliccia), la succulenza (asciutta o lattiginosa). Per l’apprezzamento della carne occorre tagliare il fungo in due parti in senso verticale e, quindi, dall’alto in basso.
QUARTA PARTE
COMMESTIBILITA’-TOSSICITA’ E VELENOSITA’ DEI FUNGHI
Per riuscire a distinguere i funghi commestibili (o comunemente detti mangerecci) da quelli tossici o velenosi necessita una adeguata e precisa conoscenza delle loro caratteristiche morfologiche che si acquisiscono attraverso lo studio e l’esperienza.
E’ impensabile ritenere di essere in grado di identificare un fungo quando la somiglianza della figura o la descrizione delle caratteristiche morfologiche illustrate in un testo sembrano corrispondenti a quelle del fungo oggetto di esame e, ciò, vale soprattutto per quelli che praticano le prime escursioni micologiche.
La errata identificazione dei funghi comporta conseguenze a volte irreparabili.
Si raccomanda ancora una volta che di fronte al minimo dubbio di identificazione il fungo non bisogna raccoglierlo o quantomeno occorre sottoporlo all’esame di un centro micologico presso l’A.S.L. (Azienda Sanitaria Locale).
I funghi sono un alimento gradevole al palato, ma non altrettanto allo stomaco: devono fare attenzione i bambini, le donne in stato di gravidanza e le persone anziane.
I bambini possono andare incontro a fenomeni gastroenterici a causa dell’apparato intestinale più delicato e quindi maggiormente sensibile alle sostanze irritanti nella fattispecie la cellulosa.
Se la barriera placentare in una donna in stato di gravidanza viene superata dalle sostanze tossiche si producono danni al feto.
Le persone anziane non riescono, per la diminuita capacità, ad eliminare i veleni attraverso i reni e il fegato.
I funghi commestibili diventano pericolosi in prossimità di stabilimenti chimici e di colture erbacee ed arboree trattate chimicamente.
I funghi si comportano in maniera differente di fronte ai rifiuti della civiltà industrializzata. Possono non assorbire i metalli pesanti presenti nell’ambiente o possono accumularli e quest’ultimo effetto cosiddetto spugna può assumere un aspetto grave e preoccupante.
Occorre che il consumatore faccia attenzione non solo allo stato di maturazione dei funghi ma anche alla manipolazione e preparazione casalinga degli stessi perché molte intossicazioni sono in stretta relazione alla consumazione di funghi in stato avanzato di alterazione o putrefazione L’ESSICCAMENTO NON RENDE COMMESTIBILI I FUNGHI VELENOSI, ANZI I PRINCIPI TOSSICI SI CONCENTRANO CON L’EVAPORAZIONE DELL’ACQUA DI VEGETAZIONE.
Quasi tutti i funghi da crudi possono provocare disturbi e conviene quindi procedere ad una prebollitura soprattutto quando si è di fronte a specie con carne spessa o coriacea.
Se l’organismo umano va incontro a tossicità i cui sintomi si presentano dopo l’ingestione dei funghi (breve incubazione) il fenomeno può risolversi tramite lavanda gastrica.oppure con vomito o liberare il tubo digerente con la somministrazione di purganti.
Più pericolose sono invece le intossicazioni i cui sintomi si presentano dopo molto tempo dall’ingestione dei funghi (a lunga incubazione) difatti, l’intossicazione mortale che si manifesta dopo 6-48 ore dopo l’ingestione del fungo "amanita phalloides" interessa inizialmente il tratto gastro intestinale con crampi addominali, diarrea, vomito e sudorazione abbondante e poi il fegato e i reni, con successive crisi convulsive sino a paralisi, stato comatoso e decesso.
Per i tipi di avvelenamento a lunga incubazione, è necessario che il ricovero in ospedale venga fatto tempestivamente.per consentire ai medici, nel più breve tempo possibile, di determinare il tipo di fungo che ha provocato l’avvelenamento e intervenire con una pronta ed adeguata terapia.
A conclusione di questo argomento si raccomanda la massima cautela perché la consumazione di funghi di cui non si conosce la esatta identificazione potrebbe risultare fatale; una escursione micologica non può e non deve trasformarsi in una tragedia per imprudenza.
QUINTA PARTE
CARATTERISTICHE GENERALI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI ELEMENTI UTILI PER IL RICONOSCIMENTO DEI FUNGHI
La trattazione di questo argomento è in stretta relazione alla parte già pubblicata in precedenza avente ad oggetto " ESAME MORFOLOGICO DEI FUNGHI" la cui precisa conoscenza dei caratteri principali (cappello, imenoforo, gambo, velo e carne), acquisita con lo studio e l’esperienza, consentono la determinazione dei generi e le specie dei medesimi e, quindi, la commestibilità o meno dei funghi.
Nei prospetti, di seguito riportati, vengono evidenziati oltre i generi e specie anche i caratteri principali dei funghi che messi a confronto degli esemplari raccolti nell’escursione micologica aiutano a determinare il riconoscimento.
I funghi a lamelle genere AGARICACEE hanno caratteristiche eterogenee ed omogenee.
FUNGHI ETEROGENEI:
FUNGHI OMOGENEI:
GENERI PRICIPALI:
LACTARIUS (gambo non fibroso e lamelle contenenti lattice);
RUSSULA (gambo non fibroso e lamelle senza lattice e quasi tutte eguali);
TRICHOLOMA (gambo più o meno fibroso con lamelle mai decorrenti e generalmente arroton- date al gambo);
CANTHARELLUS (gambo più o meno fibroso con lamelle grosse, decorrenti, ramificate e simili alle vene);
PLEUROTUS (cosiddetti arboricoli il cui gambo più o meno fibroso risulta laterale oppure nullo).
BOLETUS (gambo robusto e carnoso con tubuli lunghi, liberi, adnati e cappello grande e carnoso);
LECCINUM (gambo fibroso, duro, slanciato con tubuli lunghi e cappello carnoso);
SUILLUS ( gambo cilindrico, esile e spesso granulato con tubuli finissimi e cappello carnoso e viscoso).
I primi cinque generi principali dei funghi sono tutti a lamelle mentre i successivi sono a tubuli.
I funghi eterogenei a lamelle indicati nelle lettere a (lepiota, psalliota) e d (collybia) sono da ritenersi per la maggior parte commestibili mentre quelli indicati con le lettere b e c sono da considerarsi per la maggior parte velenosi.
I funghi omogenei indicati con le lettere c ( armillaria) e d ( lactarisu, tricholoma) sono mangerecci.
Ci soffermeremo, qui di seguito, a descrivere le caratteristiche dell’amanita phalloides, che è il fungo più venefico che si conosca assieme all’amanita verna e virosa.
Cappello: colore variabile ( dal bianco-citrino al verdognolo). Appena fuoriesce dalla volva che è a sacco il cappello è di forma obovata e successivamente campanulato ed infine appianato. Raggiunge il diametro di cm. 15.
Lamelle: bianche ed a volte con riflessi gialli verdastri. Sono libere al gambo.
Gambo: centrale al cappello, biancastro, longilineo. Ha base bulbosa racchiusa in una abbondante volva e inizialmente è pieno e successivamente cavo. Raggiunge un’altezza di cm. 12.
Anello: colore uguale alle lamelle. Negli esemplari allo stadio adulto è quasi sempre assente.
Volva: abbondante e duratura, bianca e con orlo regolare e lobato.
Carne: bianca, inodore e sapore appena dolciastro.
SESTA PARTE
Conservazione dei funghi
I funghi sono un alimento facilmente soggetto al deterioramento e, quindi, la conservazione dei medesimi deve interessare quelli giovani eliminando i funghi maturi o quelli in fase di marcescenza onde evitare intossicazioni.
Occorre procedere, prima della loro conservazione, ad una attenta pulizia per la eliminazione di parti deteriorate e di terra aderente.
Essiccazione
I funghi raccolti si puliscono, si tagliano poi a fettine e si lasciano essiccare. Ad essiccazione completa si conservano in sacchetti di carta o di vetro tenendo presente di tenerli in ambiente asciutto e di immergerli nell’ acqua per la durata di un’ora prima dell’utilizzazione.
Sterilizzazione
Si fanno bollire i funghi, debitamente tagliati a pezzi, in una pentola senz’acqua ma con poco sale per la durata di 20 minuti e, poi, travasarli in contenitori con chiusura ermetica tenendo presente di ricoprirli con l’acqua di vegetazione che si è formata durante la fase di ebollizione.
In ultimo si attua la sterilizzazione dei vasi immergendo i medesimi in una pentola piena a metà di acqua in ebollizione per la durata di due ore.
Salamoia
Consiste nel far bollire i funghi per qualche minuto in acqua, poi si scolano e si lasciano asciugare o per un paio di ore. Si dispongono poi in vasi a chiusura ermetica, precedentemente lavati con acqua salata e si ricoprono con una salamoia che si ottiene facendo bollire acqua e sale le cui proporzioni rispettive sono di un litro per 150 grammi. Per evitare eventuali formazioni di muffe in superficie e conservare meglio il prodotto è opportuno ricoprire il tutto con un leggero strato di olio di oliva.
Conservazione sotto aceto e olio
Si procede facendo bollire in una pentola acqua e aceto in parti eguali con poco sale e qualche foglia di alloro o menta. Quando il liquido è in ebollizione vi si immergono i funghi, precedentemente puliti e tagliati a pezzi, per dieci minuti. Si scolano successivamente e si dispongono in vasi di vetro; si ricoprono di aceto bianco con aggiunta di chiodi di garofano, qualche foglia di alloro e un leggero strato di olio. Si adotta lo stesso procedimento per la conservazione sott’olio.
Congelamento
I funghi, dopo essere stati liberati della terra,vengono avvolti nel cellophane e messi in congelatore.
Per la cottura dopo aver tolto i funghi dal congelatore, pulirli e cuocerli senza che gli stessi vengano scongelati.
Questo metodo è consigliato anche per i funghi precedentemente cucinati o scottati nella loro acqua di vegetazione per quindici minuti.
I funghi così preparati si lasciano raffreddare e poi messi in idonei contenitori e conservati nel congelatore.
Ricetta per la conservazione dei funghi interi sott’olio
Per ogni due Kg. di funghi si soffriggono, in uno strato leggero di olio d’oliva, n. 5 spicchi di aglio e foglie di alloro, un chiodo di garofano, un cucchiaio di bacche di ginepro e alcuni grani di pepe nero. Quando l’aglio inizia ad assumere la colorazione bionda, si unisce una miscela abbondantemente salata di acqua e aceto bianco in proporzioni uguali. Quando il liquido bolle, si uniscono tutti i funghi interi qualunque sia la dimensione ma opportunamente lavati. Si lasciano bollire per 20 minuti circa a fuoco alto impedendo che restino a galla sempre gli stessi funghi. A fine ebollizione i funghi vengono schiumati, si lasciano raffreddare nella stessa miscela, poi si scolano e si asciugano su di uno strofinaccio tendo presente di girarli di tanto in tanto. Si mettono, infine, in vasi a chiusura ermetica nei quali viene prima versato del buon olio extravergine onde evitare la formazione di bollicine d’aria. Si raccomanda di conservare i vasi al buio.
SETTIMA PARTE
-Ricette culinarie a base di funghi-
Ingredienti:
due cucchiai di olio, uno spicchio di aglio, salsa passata, sale, liquore secco, pepe, funghi misti e formaggio.
In una padella si mettono l’olio e l’aglio sino a che quest’ultimo, debitamente schiacciato, abbia assunto la colorazione bionda. Si aggiungono i funghi, naturalmente ben puliti, sino alla evaporazione del liquido che questi emettono. Si aggiunge, poi, un bicchiere di liquore secco e si lascia evaporare a fiamma alta. Si unisce il passato di pomodoro al sale con un po’ di acqua e si lascia cucinare a fiamma lenta sino alla cottura completa. Prima di spegnere la fiamma, si aggiunge una spruzzata di pepe e si amalgama tutto. Si condisce, infine, la pasta, e si sparge una manciata di formaggio misto (pecorino e parmigiano).
Ingredienti:
olio, aglio, prezzemolo, pepe, funghi e sale.
In una padella si mettono contemporaneamente un po’ di olio, aglio tagliuzzato, funghi, pepe (poco), sale e continuamente devono essere rimestolati sino alla cottura dei funghi. Prima di spegnere la fiamma, si aggiunge il prezzemolo in quantità abbondante e tritato finemente.