UNA NOTTE DI CINECITTA'
Concetta è un
anno, e un altro quasi intero,
Ch'io ti incontrai sul ponte del Tascino.
D'allora fu colpito il mio pensiero
Unendosi così nel mio cammino;
Si pose dolce, colmo di mistero,
Nel fondo del mio cuor senza declino,
Ma anzi crebbe, come cresce un fiore,
E dopo un anno è diventato amore.
Codesto amor racchiuso dentro al petto
Sento che da conforto al mio penare,
Son prigionier da un mese maledetto
E non son certo di poter scappare;
Con nostalgia ripenso al paesetto,
Alle serate accanto al focolare,
Insieme ad altri in lieta compagnia
In casa di Carluccio e di tua zia.
Il campo e buio, cupo, sai, Concetta,
Mentr'io son desto e non posso dormire.
La sentinella armata è li in torretta,
Pronta col faro, pronta a intervenire,
Il tempo passa lento, mia diletta,
Con esso il freddo più si fà sentire;
Mi stringo al collo il fazzoletto, sai;
Dal cinque aprile non lo lascio mai.
Roma, 8 maggio 1944.