IL FORNETTO
(DOLCI RICORDI)


Con nostalgia ripenso a quel fornetto
Che delle Pantanelle è il vicinato,
Un luogo caro a molti, è presto detto,
Per le sue attività del tempo andato,
Mi ci recavo un dì da monelletto

Con altri e mia sorella accompagnato,
Per guadagnare un poco di pizzetta
E andare tutti insieme giù in piazzetta.

Ricordo il crepitio delle fascine,
La nonna Benedetta affaccendata
Insieme ad altre donne sulle spine
Per preparare in tempo l'infornata,
Le bianche pagnottelle sopraffine
Croccanti, profumate di giornata,
E la squisita pizza scrocchiarella
E per le feste pure la castella.

Non posso non parlar di quel pagnotto,
Ripieno di melucce saporose,
Il pane di polenta appena cotto
E le peruzza al forno più sfiziose,
Con quel profumo ricco e galeotto
Che si spandeva in aria e nelle cose,
Nei vicoli e dintorni seducente
Muovendo il curiosare della gente.

Così 'sto vicinato dopo cena
Si tramutava in centro d'allegria:
Bambini e banbinette a voce piena,
Ragazze e ragazzette in euforia,
I giovani e ragazze nell'arena
A parlottare in dolce compagnia;
Così ogni tanto fino a tarda notte,
Sperando d'assaggiar le pere cotte.

M'è caro rimembrar del tempo andato,
Ancor di più per questa dolce villa,
Della vita, l'usanze, l'abitato,
Le gioia i desideri che l'assilla.
Ridà speranza al cuor questo passato,
Ai miei pensier riaccende la favilla;
Ma quell'impronta lì, che sta sul muro,
E' del fornetto, ormai senza futuro.


Piedelpoggio,ottobre 1992.