Descrizione di Leonessa
 
 

Posizione geografica:
La piana di Leonessa, che e' stata definita la "piccola Svizzera italiana", e' uno dei luoghi piu' incantevoli del reatino. Localita' di villeggiatura estiva e di sport invernali sulle pendici del Terminillo, distante circa 36 chilometri da Rieti ed ubicata a m. 969 s.l.m. in una conca del versante nord dei Monti Reatini.

La cittadina e' caratterizzata da costruzioni medioevali con impronte gotiche, segni di un antico e nobile passato.

Sorse all'inizio del XIII secolo col nome di Ripa di Corno. In seguito prese il nome di Gonessa e verso la fine del 300, assunse l'attuale denominazione di Leonessa.Per la sua posizione geografica divenne strategicamente importante per il Regno di Napoli, e cio' le consenti' di ottenere privilegi sia da Ludovico d'Angio' (1350) che da Giovanna I (1366).Fu' feudo della famiglia Farnese fino al 1731.

Da visitare:

Chiesa S. Pietro
Facciata a coronamento orizzontale, con portale quattrocentesco e campanile gotico. L'interno ( ad una navata e arricchito da cappelle ) e' ornato da affreschi; nella cripta si conserva una Deposizione in terracotta.
Il suo campanile e' noto per l'accentuata oscillazione quando suona la campana maggiore. Il singolare fenomeno è facilmente percepibile ad occhio nudo quando ci si pone in controluce.

Chiesa di S. Maria del Popolo
Iniziata alla meta' del secolo XV, presenta una pregevole facciata in pietra rosata e portale con bassorilievo nella lunetta in stile tardo - gotico. L'interno fu restaurato gia' nel settecento.

Chiesa di S. Francesco
XV - XVI secolo, con portale tardo gotico e facciata a coronamento orizzontale. All'interno, in una cappella abbiamo un Presepio con figure in terracotta policroma del '500 - scultura abruzzese.

Chiesa di S. Giuseppe da Leonessa
Barocca.

Le mura
Con la gotica porta Spoletina.

La fontana Farnese
Del XVI secolo al centro della piazza principale e' contornata, in parte, da bassi edifici porticati.

Dintorni

Campo Stella
Localita' sciistica a 6 chilometri in direzione del Terminillo.

Terminillo (21 km da Rieti - alt. 1620)
E' la cima piu' alta dei monti reatini (2216 m) ed ha favorito, per l'abbondante innevamento, lo sviluppo di centri attrezzati per gli sport invernali, utilizzati anche per la villeggiatura estiva.
Localita' principali: Pian de' Valli e Campoforogna con piste da sci con uno sviluppo di 40 km servite da vari impianti di risalita. E' considerata la "montagna di Roma", da cui dista solo 99 km.
Con la seggiovia che sale poco oltre Campoforogna si raggiunge il rifugio Umberto I, costruito nel 1903, sul Terminilletto (2108 m.) .

Feste - Sagre - Ricorrenze - Manifestazioni.

5 gennaio
La Pasquella
Un tempo i termini "Pasqua" e "Pasquetta" indicavano le principali festivita' religiose ed e' da qui' che deriva la nuova denominazione di un rito antichissimo e precedente al cristianesimo: quello della Pasquella.
Si svolge nella dodicesima notte dopo il Natale, quando si conclude il periodo di passaggio dal vecchio al nuovo anno, cominciato il 25 dicembre. In questa notte di prodigi i questuanti, che rappresentano i morti tornati sulla terra per aiutare i vivi, vanno in giro per il paese cantando una nenia. La Pasquella per l'appunto, con la quale augurano prosperita' per il nuovo anno, chiedendo in dono prodotti della terra.


Il 6 gennaio
La Messa della Bambina
Nella Chiesa di San Giuseppe si celebra una messa alla quale possono partecipare solo gli uomini. L'usanza ha origini nei rituali delle Congregazioni artigiane. Il fatto curioso e' che viene onorata una statua di Gesu' Bambino adornata per l'occasione con una corona e un manto dandole le sembianze di una bambina.
Segue uno spettacolo di burattini e distribuzione di doni e dolci.

4 febbraio
San Giuseppe di Leonessa.
Giuseppe, nato nel paesino reatino nel 1556 da una famiglia benestante, come S. Francesco, abbandono' l'agiatezza familiare preferendo vivere nella condizione di poverta' dell'ordine dei cappuccini per meglio dedicarsi alla difesa dei poveri, dei deboli e degli ammalati. Appena ordinato sacerdote, nel 1580, ando' missionario tra i turchi di Costantinopoli per predicare e prodigare le sue cure agli schiavi cristiani ed agli appestati . Ma quando tento' di avvicinare il sultano Amurat III, fu imprigionato ed espulso da Costantinopoli, dopo essere stato sottoposto al supplizio del "gancio", a cui venne appeso con una mano ed un piede per ordine del sultano il quale non vedeva di buon occhio la sua attivita' missionaria.
Tornato in Italia si dedico' ai poveri ed agli infermi e lotto' contro le prepotenze e le ingiustizie, realizzando rifugi per ammalati e pellegrini ed organizzando scorte di frumenti da utilizzare nei periodi di carestia. La leggenda racconta che S. Giuseppe opero' il miracolo della moltiplicazione delle fave e per questo, la sera della vigilia del 4 febbraio, data della morte del Santo, e' tradizione consumare fave cotte.
La morte lo colse ad Amatrice nel 1612 ove fu sepolto; ma gli abitanti di Leonessa, ritenendo piu' giusto che le spoglie del santo riposassero nella citta' d'origine, una notte del 1639 perpetrarono il "sacro furto" trasportandone il corpo al paese natio. La disputa per il "possesso" delle reliquie del Santo è ancora viva nella tradizione locale.
Alla processione con il cuore di San Giuseppe partecipano delegazioni provenienti dal Lazio e dall'Abruzzo e viene aperto il Museo del Santuario per visite guidate. La sera musica, cabaret, feste e fuochi di artificio.
Nel secondo fine settimana di settembre si ripetono i festeggiamenti civili e religiosi in onore del Santo.

Prima domenica di marzo.
Festa della Neve.
In questa stagione le cime intorno al paese sono ricoperte di neve per divertenti sciate sulle piste di Campostella e del Tilia. Ed e' giustamente alla neve che viene dedicata la giornata: gare di sci da fondo ed offerte gastronomiche in località Fontenova (carne locale cotta alla brace, panonta e cacio leonessano). E dopo lo sport e l'appagamento culinario e d'obbligo una visita alla bella cittadina, al suo ordito medioevale con i possenti portici ed palazzetti nobili cinquecenteschi e seicenteschi.

Festività di Pasqua
Processione del Venerdì Santo.
La tradizione di celebrare la festivita' con cortei caratterizzati da drammatiche rappresentazioni fu importata da alcuni gesuiti spagnoli nel 1700. Ora e' la Venerabile Confraternita di S. Croce che organizza un corteo funebre con in testa la Madonna che segue la bara del Cristo Morto accompagnata dalle Tre Marie.


Sabato Santo - La Pieta'
La Venerabile Confraternita della Madonna delle Grazie conduce in processione la statua lignea della Pieta' (copia di quella michelangelesca). Anche in questa occasione, come per quella del Venerdi' Santo il corteo e' accompagnato dalle tre Marie. In questo giorno di festa e' tradizionalmente di buon augurio consumare una robusta colazione pasquale a base di frittata di coratella, pizza di Pasqua, salame e uovo sodo benedetto.

3^ decade di giugno
Palio del Velluto
Rievocazione storica di un palio che si disputava nel XV secolo in occasione della grande Fiera dei SS. Pietro e Paolo, istituita - per la durata di un settimana - nel giugno del 1464. Durante questo periodo il Comune sospendeva qualsiasi attivita' amministrativa. Oltre alla mercatura del bestiame la Fiera era un'importante momento di scambio economico; inoltre la vendita e lo scambio dei prodotti tessili ed agricoli con i centri vicini avveniva senza pagare onerose "gabelle".
A conclusione della fiera avveniva una corsa di cavalli chiamata "Palio del Velluto"; gara che doveva essere particolarmente coinvolgente poiche' nel 1557 il rappresentante legale del governo, decise di interromperla per gravi fatti di sangue. Una rievocazione storica del palio quattrocentesco si svolge ancora nel corso di tre giorni che culminano con la ricorrenza dei SS. Pietro e Paolo. Si aprono le taverne per essere gustati piatti tipici del '500 (le ricette provengono da antichi manoscritti rinvenuti nell'archivio storico leonessano), oltre ad organizzare stand gastronomici con i prodotti tipici (farro, miele, pane, olio, prodotti caseari e salumi) e stand relativi ai manufatti artigianali di Leonessa e della Sabina (ferro battuto, ceramiche, ricami, pittura su tessuto e su vetro). Si organizzano antichi giochi popolari ( tiro alla fune, corsa nei sacchi, ruzzica, morra) e all'arrivo della "transumanza" - che ha traversato, partendo da Ponzano Romano, le montagne del reatino - si fa gran festa con cena all'aperto, musica e balli. La mattina del 28 arrivano i cavalieri concorrenti alla corsa del Palio del Velluto e - mentre si esibiscono giocolieri e musici - si procede ai sorteggi, agli abbinamenti, alla benedizione dei cavalli; il pomeriggio tutti al campo di gara per la corsa del Palio ove il premio consiste in un drappo di velluto per ricordare che la cittadina era famosa per la produzione di tessuti, in particolare di velluto pregiato. La giornata si conclude con degustazioni varie di tartufi, miele e con un concerto di musica corale nella Chiesa di San Francesco. La domenica, tra sbandieratori, giochi in piazza e musica si attende il pomeriggio per la sfilata di un magnifico "Corteo Storico" che attraversa la cittadina preceduto da musici, banditore e dal Gonfalone del Comune con a seguito il corteo dei magistrati comunali, della corte di Margherita d'Austria, dei "sesti" e dei gruppi delle Confraternite.
Durante i festeggiamenti vengono organizzate visite guidate alla città
Per informazioni tel. 923357 - 923212 - 923280

Secondo fine settimana di luglio.
Festa della Madonna di Costantinopoli.
Il sabato serata musicale, la domenica "Fiera Franca" in onore della Madonna. Nel pomeriggio, processione con al seguito le Confraternite e la banda cittadina.
Per informazioni tel. 923212 / 923380.

Agosto
Estate Leonessana

Secondo fine settimana di settembre.
San Giuseppe di Leonessa.
Si ripetono i festeggiamenti civili e religiosi tenutesi in onore del Santo il giorno 4 febbraio
Per informazioni tel. 923380 - 923218 - 923212.

Seconda domenica di ottobre
San Matteo e "Sagra della Patata Leonessana.
Si preparano in piazza piatti caldi a base di patate, a cominciare dagli gnocchi (conditi con fettine di tartufo o con sugo di carne di pecora) . Oppure patate "rescallate" (lesse ripassate in padella con il guanciale); non mancano i prodotti locali.
Inoltre si svolge una mostra mercato di artigianato e di prodotti locali con premio al produttore che presenta la patata più grande. Al calare della sera ha luogo il Ballo della Pupazza: un grande fantoccio di cartapesta - imbottito di fuochi artificiali - viene "indossato" da un uomo che balla finche' non cominciano ad esplodere i fuochi.
Per informazioni tel. 923212 - 923280.

24 dicembre - 6 gennaio
Festeggiamenti Natalizi
Nel corso delle festivita' natalizie vengono organizzate svariate manifestazioni:

Polentata - Corso principale;

Festa del tartufo della neve - gare attitudinali tra i cani da tartufo su tartufaie naturali a Fontenova;

Fiaccolata del CAI del Monte La Croce - distribuzione di vin brule' all'arrivo in Piazza VII Aprile;

Concorso di presepi.
Per informazioni tel. 923212 - 923212 - 923280.

24 dicembre al 6 gennaio

Dicembre
24 - Vivere il Natale a Leonessa
Presepe vivente
Presepe vissuto e interpretato da tutto il paese in frazione Vindoli. .
Per informazioni tel. 923212 - 923380.

Mercatini - Fiere - Antiquariato

29 giugno
Fiera di prodotti locali e di bestiame.
L'importante manifestazione si svolge durante il "Palio del Velluto"
Per informazioni tel. 923357 - 923212 - 923280

Seconda domenica di luglio
"La Fiera Franca"
Cosi' chiamata perche' eccezionalmente al netto di tasse secondo una disposizione di Ferdinando IV di Napoli, con merci e bestiame.
Per informazioni tel. 922386)

Seconda domenica di ottobre
Mostra mercato di artigianato e di prodotti locali (in contemporanea con la "Sagra della Patata Leonessana").
Per informazioni tel. 923212 - 923280.


Prodotti tipici

Pizza di Pasqua - Ricetta
Grammi cinquecento di pasta di pane lievitata - Grammi trecento di farina - Grammi duecento di zucchero - Grammi cento di burro fuso - cinque rossi d'uovo interi - chiare d'uovo montate a neve - sale.
Impastare pasta di pane, farina, zucchero, burro, tuorli d'uovo e sale, lavoratelo ben bene e lasciatelo riposare per mezza giornata. Poi aggiungete, rimpastando il tutto, le chiare d'uovo montate a neve e lasciate riposare di nuovo l'impasto per altre due ore. A questo punto disponetelo in una teglia imburrata ed infilatela nel forno già caldo. La cottura avverra' in un'ora.

Pizza ricresciuta di pasqua - Ricetta
Cinquecento grammi di farina - Quattro uova - Quattrocento grammi di pasta lievita - Cento cinquanta grammi di ricotta romana - Un limone - Un cucchiaio raso di cannella - Sale.
Versate sulla spianatoia la farina con un cratere al centro ove rompervi le uova ed unire cannella, un pizzico di sale, ricotta e buccia grattugiata di limone. Aggiungete la pasta lievitata e lavorate il tutto con forza al fine di rendere l'impasto elastico. Ungete la teglia, disponetevi l'impasto fino a meta' altezza e lasciate lievitare circa cinque ore. Infine fatela cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per circa quaranta minuti.

La patata di Leonessa
Gustosa e pregevole e' in prevalenza a pasta gialla delle migliori varieta', con buccia liscia e tuberi grossi e corposi; viene servita a tavola variando in tutti i modi la sua preparazione.
Alcuni esempi:
- eccellente per realizzare primi come gli gnocchi conditi con tradizionali sughi di castrato o con raffinati al tartufo nero dell'altopiano, poiche' tiene molto bene la cottura mantenendosi integra e assorbendo poca acqua.
- ideale per i contorni ove il sapore viene esaltato se lessata e condita con olio e prezzemolo, ma diviene eccezionale se "rescaldata", cioe' lessa e ripassata in padella con pancetta e cipolla.
- gustosa se accompagnata alla carne in umido, alle polpettine e così via.
- per le patatine fritte occorre impiegare quelle a buccia rossa dell'altopiano, particolarmente appetitose grazie alla consistenza che le rende croccanti e dorate.
Infine le locali ciambelline di patate, dolce molto diffuso nella zona e prelibatezza della cucina leonessana.