Serenata A Piedelpoggio
In
questa notte tutta ricamata
da più di mille lampade d'argento
Son qui venuto a far la serenata
A una donnina che mi dà tormento
La prima volta che l'ho rimirata
Fu alla Natale al tempo del frumento,
Ricordo ero con Checco,Orlando e zia
E la franchina, a spigolar via via.
E' una biondina dagli occhi di mare
Dal volto dolce e calmo d'espressione,
E' una donnina che mi fa sognare
Di giorno e pur di notte, con passione,
Ecco perchè per lei vorrei cantare
Nei vicoletti presso il suo rione,
Fra gli orti più vicini al caseggiato
Per dire a lei che sono innamorato.
Vedo la luna verso San Clemente
Passar su Villamania in Vannicola,
Sui prati della corsa senza gente,
Sui boschi di cerro alla vignola,
Poi giunge in Piedelpoggio più lucente,
Tetti e camini lenta lei sorvola,
Finché coi raggi imbianca anche il Pratale.
O bianca luna, sento un venticello
Che dolce s'è levato sul
sentiero,
Vorrei che si portasse a vol d'uccello
Sulla finestra sua,cosi' io spero;
Vorrei condurla a riva di un ruscello
Fra l'erba folta, fatta di mistero,
Per raggionar con lei solo d'amore
E fargli udir i palpiti del cuore.