Saint-Jean-Pied-de-Port ----- Santiago........ un'avventura lunga 800 km. Eccomi qui, a cercare di raccontare, un pò a parole e un pò per immagini, quest'avventura incredibile, vissuta all'inizio di questa estate, da me e Bernardo. Era già più di un anno che ne parlavamo, poi preso il coraggio a due mani, per non avere più ripensamenti, abbiamo prenotato il treno che ci avrebbe portati all'inizio del cammino, a Saint-Jean-Pied-de-Port, era fatta. Dopo aver consultato non so più quanti siti sull'argomento abbiamo cominciato a prepararci il materiale da mettere negli zaini. E' stata dura ridurre all'indispensabile ciò che ci saremmo portati, tutto ci sembrava utile, ma alla fine, anche per contenere il peso entro i 10 kg, abbiamo stilato questo elenco che spero sia utile anche a qualcun altro, che voglia un giorno intraprendere il cammino: (1 pile leggero, 1 mantella da pioggia, 1 cappello, 1 pantalone lungo, 2 corti, 3 magliette maniche corte, 4 slip, 3 paia di calzini,1 accappatoio leggerissimo in microfibra,1 asciugamano in microfibra,1 paio di scarponi da montagna rigorosamente usati,1 paio di scarpe basse da trekking,1 sacco a pelo leggero, 1 sacco lenzuolo,1 coltellino,1 saponetta per lavare i panni ed il viso, 1 boccetta con sapone liquido per doccia e capelli, 1 torcetta tascabile,1 tagliaunghie,1 penna,1 piccolo diario, 1 paio di occhiali da sole, crema per la cura dei piedi, qualche anti infiammatorio, un paio di aspirine, cartina con il percorso da fare, la nostra credenziale e naturalmente lo zaino per contenere il tutto). Abbiamo salutato tutti e siamo partiti con il sorriso sulle labbra e l'eccitazione di due ragazzini. I primi tre giorni sono stati veramente duri, il tempo è cambiato, il freddo e la pioggia non ci hanno abbandonato mai. Il fango, in alcuni tratti, salendo e scendendo dal passo (1500m.) verso Roncisvalle e fin quasi a Pamplona, ci arrivava al bordo degli scarponi, qualche scivolone di troppo pagato da Bernardo con caviglia e ginocchio gonfio. Lo spirito e l'ottimismo per nostra fortuna non ci hanno mai abbandonati e facendoci coraggio a vicenda abbiamo superato quei primi giorni cosi duri. Scendendo dalle montagne anche il tempo è migliorato e l'ottimismo è aumentato. .La conoscenza di tante altre persone, che come noi, venendo in molti casi da molto più lontano, stavano facendo il cammino, ci ha stimolati, arricchiti e aiutati a mettere un piede dietro l'altro per fare i nostri quasi 30 km giornalieri, alle volte cantando a squarciagola, come nei giorni in cui abbiamo camminato con Fiorenzo e Roberto, due italiani di Bergamo bassa, che ricordo con molta nostalgia e affetto o chiacchierando senza sosta con Umberto, un ragazzone di Verona sempre allegro, o chiacchierando con Claudio, Alessandra e Nadia come nell'ultima parte del cammino o alle volte scambiando si e no 50 parole in tutta la giornata, pensando a noi stessi e a chi avevamo lasciato a casa. A Bajonne una ospitalera ci disse, lungo il cammino cambierete espressione, era vero, lungo il cammino si cambia, tutto ciò che si fà assume un'altro significato, si vive alla giornata e i programmi non vanno al di là del giorno successivo, anche le distanze assumono un'altro valore, vengono valutate in ore di cammino, di fatica, ma la sera, quando ci si ritrova tutti insieme, Italiani, Francesi, Spagnoli, Americani, Canadesi, Australiani, Ungheresi, Coreani, Giapponesi, magari seduti alla stessa tavola, come è spesso successo, allora si è soddisfatti e contenti di averlo fatto. Il tempo passa giorno dopo giorno attraversando paesaggi sempre diversi e incontrando ogni giorno nuovi visi, finchè una mattina all'improvviso in lontananza compaiono le guglie della cattedrale di Santiago, che man mano che cammini si fà sempre più grande, come la frenesia di arrivare che ti assale. Quando sei li, il rivedere i visi incontrati anche molti giorni prima, provoca emozioni intense, ci si abbraccia e ci si bacia anche con chi non si è mai scambiata una parola, ma solo uno sguardo. In tutto questo c'è il riassunto di tutto il cammino, intrapreso da ognuno con le proprie, più intime, motivazioni. Un'avventura dura ma bellissima, che si può fare a qualsiasi età, ma con lo spirito giusto ed il giusto compagno di viaggio, come per me è stato Bernardo. Tonino |